Il SIGNORE ti benedica e ti protegga!
Il SIGNORE faccia risplendere il suo volto su di te e ti sia propizio!
Il SIGNORE rivolga verso di te il suo volto e ti dia la pace! (Numeri 6:24-26)

Chiesa Evangelica Valdese

UNIONE DELLE CHIESE METODISTE E VALDESI

Rimini, Romagna e Pesaro-Urbino

liturgia domenica 9 Marzo " Giornata Internazionale della Donna"

IN OCCASIONE della Giornata Internazionale della Donna

Anno europeo per la conciliazione tra la vita lavorativa e la vita familiare

Seguendo una proposta dalla FDEI

“Non più sole”

http://www.fedevangelica.it/fcei/fdei.php

 

 

      Liturgia          

  Domenica 9 marzo 2014

CHIESA VALDESE DI RIMINI ROMAGNA-MARCHE

 

Invocazione e  Saluto

Il nostro aiuto è nel nome di Dio Padre, che ci ha creati,

del Signore Gesù Cristo, che ha dato la sua vita per noi,

dello Spirito Santo, che ci rinnova. Amen.


TESTI DI APERTURA e PRESENTAZIONE

Egli m’invocherà, e io gli risponderò; sarò con lui nei momenti difficili; lo libererò, e lo glorificherò. Lo sazierò di lunga vita e gli farò vedere la mia salvezza.

Salmo 91,15-16

Con il termine “genere” ci si riferisce a ruoli, comportamenti, attività e attributi socialmente costruiti che una determinata società considera appropriati per donne e uomini”

Convenzione di Istanbul

La Convenzione del Consiglio d'Europa sulla prevenzione e la lotta alla violenza contro le donne e la violenza domestica (Convenzione di Istanbul) è una convenzione del Consiglio d'Europa contro la violenza sulle donne e la violenza domestica, approvata dal Comitato dei Ministri del Consiglio d'Europa nel 2011 in Istanbul (Turchia).

Il trattato si propone di prevenire la violenza, favorire la protezione delle vittime ed impedire l'impunità dei colpevoli. È stato firmato da 32 paesi e il 12 marzo 2012 la Turchia è diventata il primo paese a ratificare la Convenzione, seguito dai seguenti paesi nel 2013: Albania, Portogallo, Montenegro, Italia, Bosnia-Erzegovina, Austria e Serbia.

 

(Liberamente tratto da Wikipedia, enciclopedia on line in data 8.3.2014)

I nostri Passi oggi:

  • Accompagnamento ed Educazione≠ Emergenza e Assistenza
  • Conflitto ≠Violenza
  • La famiglia: violenza assistita, psicologica, economica
  • Figli e recupero dell’uomo maltrattante

La conciliazione tra la vita lavorativa e la vita familiare per un Empowerment

Con il termine empowerment viene indicato un processo di crescita, sia dell'individuo sia del gruppo, basato sull'incremento della stima di sé, dell'autoefficacia e dell'autodeterminazione per far emergere risorse latenti e portare l'individuo ad appropriarsi consapevolmente del suo potenziale.

Questo processo porta ad un rovesciamento della percezione dei propri limiti in vista del raggiungimento di risultati superiori alle proprie aspettative.

 

28 La donna lasciò dunque la sua secchia, se ne andò in città e disse alla gente:

 29 «Venite a vedere un uomo che mi ha detto tutto quello che ho fatto; non potrebbe essere lui il Cristo?» (Gv 4:28-29)

PREGHIAMO

Inno 148

CONFESSIONE DI PECCATO

Animazione biblica:       

la Valigia

“Era sempre là quella valigia, davanti alla porta, con dentro i miei vestiti meticolosamente ripiegati. Da lui. Perché lui all’ordine ci tiene” Carmen ce l’ha ben stampata in mente la valigia marrone, riempita dei suoi fallimenti, della sua vita precaria, dei sensi di colpa che premevano sugli abiti e la gonfiavano a dismisura. “Era lì a ricordarmi ogni giorno, se mai ce ne fosse stato bisogno, che non valevo nulla, che ogni momento, se mi fossi comportata male, poteva essere l’ultimo in quella casa e il primo fuori dall’uscio insieme alla valigia. Il lucchetto si era trasformato in un grande occhio che mi ammoniva. Una spia pronta a riferire a quell’uomo le mia mancanze, le mie deficienze come moglie e come donna. Anzi, come cameriera”.

Lei 35 anni, lui 55. Lei peruviana, lui italiano. Lei laureata in giurisprudenza, lui benestante. “Non avevamo bisogno di lavorare”, racconta Carmen in un perfetto italiano, con un grazia innata nei gesti, “stavamo sempre a casa. Sempre insieme ossessivamente insieme. All’inizio era bello, ma poi ho capito che non era sano: non c’erano le condizioni perché la nostra coppia potesse crescere. E l’ho imparato a mie spese”.

Oggi Carmen che si trova ospite in una casa per donne maltrattate, riesce a ricordare senza piangere tutto quello che ha passato, anche se ogni tanto deve fermarsi per riprendere fiato, quasi incredula che sia lei stessa la donna di cui sta raccontando.

 

di Simona Tagliaventi, liberamente tratto da

“Amorosi assassini”, AA.VV. Ed. Laterza

 

Guardiamo negli occhi le donne con cui quotidianamente entriamo in contatto per scorgere se possiamo rimuovere, quando c’è, un po’ del velo di tristezza che le aggrava e prendiamoci del tempo per ascoltarle. Perché il peggiore dei mali è l’indifferenza.

 

L’ORMA DELLA SCARPA: scrittura

 

Il Premio Nobel per la Pace 1986 Elie Wiesel, in un discorso del 12 aprile 1999, così affermava:

Sono molte le atrocità nel mondo e moltissimi i pericoli. Ma di una cosa sono certo: il male peggiore è l’indifferenza. Il contrario dell’amore non è l’odio, ma l’indifferenza; il contrario della vita non è la morte, ma l’indifferenza; il contrario dell’intelligenza non è la stupidità, ma l’indifferenza.

È contro di essa che bisogna combattere con tutte le proprie forze. E per farlo

Un’arma esiste: l’educazione.

Bisogna praticarla, diffonderla, condividerla, esercitarla sempre e dovunque. Non arrendersi mai”.

AZIONE CONCRETA: Un passo indietro

 

 Inno 281

3 Da tempi lontani il SIGNORE mi è apparso. «Sì, io ti amo di un amore eterno; perciò ti prolungo la mia bontà.

 4 Io ti ricostruirò, e tu sarai ricostruita, vergine d'Israele! Tu sarai di nuovo adorna dei tuoi tamburelli, e uscirai in mezzo alle danze di quelli che gioiscono.

 5 Pianterai ancora delle vigne sui monti di Samaria; i piantatori pianteranno e raccoglieranno il frutto.

…li guido, li conduco ai torrenti, per una via diritta dove non inciamperanno; perché sono diventato un padre per Israele.  

(Ger 31: 3-5,9)

COMMENTO

Senza consapevolezza alcuna, molte volte rischiamo di fare scelte che si riveleranno micidiali per la nostra vita.

Nelle relazioni affettive, molte donne scambiano per amore il desiderio di possesso, ma un amore malato porta solo alla distruzione. Un sentimento vero è quello che considera il partner un soggetto, non un oggetto.

Di questa qualità è l’amore di Dio.

Egli tende sempre a costruire, e lo fa anche dopo una devastazione; ama la gioia nei suoi figli, vuole vederli attivi e produttivi, vuole che abbiano un indirizzo chiaro e preciso, perché sa dove vuole portarli: verso il bene.

La fede allora è un aiuto prezioso perché ci dà forza, fiducia, speranza.

Dio non ci lascia mai sole, anche nelle situazioni più difficili ci guida, è con noi, ci dà sicurezza, opera per ripristinare la nostra dignità. Egli ha cura, premura, attenzione e non si sottrae mai quando lo cerchiamo. L’espressione

“Pianterai ancora delle vigne” esprime tutto il suo impegno nel ricostruire la persona violata o disillusa. Con lui la nostra vita riprenderà la sua dignità e l’immagine di Dio che egli ha voluto imprimere nella nostra anima.

 

Preghiera

Signore, ti preghiamo di insegnarci ad amare di un amore sano, costruttivo, perché così tu ci ami. Aiutaci anche ad avere intelligenza per individuare

Quegli amori malati che possono distruggere noi o chi ci sta accanto.

E grazie perché continui a credere in noi nonostante i nostri errori. Amen.

 

LETTURA BIBLICA

In quel momento, i discepoli si avvicinarono a Gesù, dicendo: «Chi è dunque il più grande nel regno dei cieli?» Ed egli, chiamato a sé un bambino, lo pose in mezzo a loro e disse: «In verità vi dico: se non cambiate e non diventate come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli.

Chi pertanto si farà piccolo come questo bambino, sarà lui il più grande nel regno dei cieli. E chiunque riceve per amor mio un bambino come questo, riceve me.

(Matteo 18: 1-5)

COMMENTO

Colpisce la distanza tra le parole di Gesù riportate nei Vangeli e le storie di

Violenza che molti bambini si trovano a vivere in una famiglia dove c’è violenza!

E’ la violenza assistita, talvolta subita, viola l’infanzia, crea insicurezza, paura e difficoltà poi ad intraprendere una serena vita adulta. Molti adulti violenti hanno assistito alla violenza da bambini. Molti adulti che non riescono a costruire relazioni affettive serene e paritarie hanno subito o vissuto in situazioni di violenza.

Invece, nel versetto che abbiamo letto non solo i bambini vengono accolti da Gesù, ma addirittura sono portati ad esempio e nel versetto conclusivo Gesù dice: “Chiunque riceve per amor mio un bambino come questo, riceve me”. Se c’è un motivo per contrastare la violenza in famiglia, già solo la situazione di violenza assistita dovrebbe essere sufficiente!

 

RIVALUTARE UNA TRADIZION BIBLICA CHE PUNTI ALL’EMPOWERMENT

 

Una donna forte chi la troverà?

Il suo pregio sorpassa di molto quello delle perle.

 11 Il cuore di suo marito confida in lei, ed egli non mancherà mai di provviste.

 12 Lei gli fa del bene, e non del male, tutti i giorni della sua vita.

 13 Si procura lana e lino, e lavora gioiosa con le proprie mani.

 14 È simile alle navi dei mercanti: fa venire il suo cibo da lontano.

 15 Si alza quando ancora è notte, distribuisce il cibo alla famiglia e il compito alle sue serve.

 16 Posa gli occhi sopra un campo, e l'acquista; con il guadagno delle sue mani pianta una vigna.

 17 Si cinge di forza i fianchi e fa robuste le sue braccia.

 18 Sente che il suo lavoro rende bene; la sua lucerna non si spegne la notte.

 19 Mette la mano alla ròcca, e le sue dita maneggiano il fuso.

 20 Tende le palme al misero, e porge le mani al bisognoso.

 21 Non teme la neve per la sua famiglia, perché tutta la sua famiglia è vestita di lana rossa.

 22 Si fa dei tappeti, ha vesti di lino finissimo e di porpora.

 23 Suo marito è rispettato alle porte della città, quando si siede tra gli anziani del paese.

 24 Fa delle tuniche e le vende e delle cinture che dà al mercante.

 25 Forza e dignità sono il suo manto, e lei non teme l'avvenire.

 26 Apre la bocca con saggezza, e ha sulla lingua insegnamenti di bontà.

 27 Sorveglia l'andamento della sua casa, e non mangia il pane di pigrizia.

 28 I suoi figli si alzano e la proclamano beata, e suo marito la loda, dicendo:

 29 «Molte donne si sono comportate da forti, ma tu le superi tutte!»

 30 La grazia è ingannevole e la bellezza è cosa vana; ma la donna che teme il SIGNORE è quella che sarà lodata.

 31 Datele del frutto delle sue mani, e le opere sue la lodino alle porte della città.

 (Pro 31:10-31)

PREDICAZIONE: Ruth 2:4-14

 

Inno 311

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Preghiere

Inno 334


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